Come le normative insensate rallentano l’edilizia residenziale

Settembre 2024

La carenza di alloggi nelle città svizzere si sta aggravando, e le lunghe procedure di concessione dei permessi di costruzione e un gran numero di regolamenti edilizi non necessari vi contribuiscono in modo significativo. Gli esperti del settore edilizio e immobiliare stanno lanciando l'allarme e chiedono urgentemente delle riforme per rilanciare il settore edilizio stagnante.

Nelle città svizzere, gli appartamenti in affitto sono scarsi e costosi, e le ragioni sono molteplici. Un fattore decisivo è il tempo di attesa sempre più lungo tra la richiesta di pianificazione e il permesso di costruzione. Il numero di giorni di attesa è aumentato in media di circa il 12% in tutta la Svizzera negli ultimi dieci anni. Mentre un decennio fa, le domande di costruzione richiedevano ancora una media di 118 giorni per essere approvate, oggi la cifra è già di 133 giorni.

I cantoni di Ginevra, Friburgo e Basilea Città sono particolarmente colpiti, dove ci vogliono fino a 188 giorni per esaminare una domanda di pianificazione. Anche il tempo di attesa nel Cantone di Zurigo è considerevole, con 152 giorni. Questi ritardi sono un sintomo di problemi di più ampia portata nell’industria edilizia svizzera.


I regolamenti insensati agiscono da freno
Gli architetti e gli esperti vedono i regolamenti edilizi insensati come un ostacolo chiave alla rapida costruzione di nuovi appartamenti in affitto nei centri urbani. Peter Sturzenegger, titolare dello studio di architettura Isler Architekten AG di Winterthur, cita come esempio l’indennità di lunghezza multipla (MLZ). Questa normativa stabilisce che la distanza dai confini deve essere aumentata per gli edifici di lunghezza superiore a 14 metri, il che ha reso impossibili molti progetti di costruzione. A Winterthur, è prevista l’abolizione di questo regolamento entro la fine del 2025, ma in altre città come Zurigo, il futuro di questa regola rimane incerto.


Leggi obsolete e loro conseguenze
Un altro esempio di normative edilizie obsolete è l’orientamento degli spazi abitativi nel Cantone di Zurigo. La Legge sulla Pianificazione e l’Edilizia richiede che la maggior parte degli spazi abitativi non siano rivolti verso nord-est o nord-ovest, al fine di massimizzare la luce diurna e prevenire la formazione di muffa. Tuttavia, Pascal Müller di Müller Sigrist Architekten AG sostiene che questa normativa non è più appropriata nel contesto delle condizioni urbane odierne, come l’inquinamento acustico e il cambiamento climatico.

Oltre agli ostacoli legali, Müller critica anche il ruolo dei tribunali. L’elevato numero di sentenze e giudizi crea incertezza per i proprietari di edifici, in quanto modificano costantemente le normative e limitano in modo significativo il margine di manovra dei progettisti.


Protezione dei monumenti e ristrutturazione ad alta efficienza energetica
L’architetto argoviese Daniel Huber sottolinea i requisiti restrittivi per la protezione dei monumenti e i requisiti complessi per la ristrutturazione ad alta efficienza energetica come ulteriori ostacoli. Per lui, l’attuazione incoerente dei regolamenti edilizi, che dipende fortemente dall’interpretazione delle autorità responsabili, è particolarmente problematica.


La massa di regolamenti come problema centrale
La Federazione Svizzera dei Capomastri considera il numero crescente e la complessità dei regolamenti edilizi come la sfida più grande. Jacqueline Theiler, Responsabile della Comunicazione dell’associazione, spiega che la crescente densità di regolamenti e le procedure di appello associate stanno allungando notevolmente il processo di autorizzazione edilizia. L’interpretazione eccessiva dei regolamenti acustici esistenti da parte della Corte Suprema Federale è particolarmente problematica.

L’associazione spera ora in una rapida modifica della legge da parte del Parlamento, al fine di rimettere in moto la vacillante costruzione di alloggi e realizzare gli appartamenti di cui c’è urgente bisogno in Svizzera.

Più articoli