Il Parlamento limita il diritto delle associazioni di presentare reclami sui progetti di costruzione di abitazioni

Settembre 2024

Le Parlement a décidé de limiter considérablement le droit de recours des associations pour les petits projets de construction de logements en zone constructible. Cette décision vise notamment à soulager les constructeurs de maisons individuelles des retards dus aux recours. Malgré des débats controversés, il est clair que les projets de construction d'une surface de plancher inférieure à 400 mètres carrés ne seront désormais pas concernés par les recours des associations, ce qui a un impact profond sur la pratique de la construction.

L’11 settembre, il Consiglio degli Stati ha preso una decisione di vasta portata: in futuro, le associazioni non potranno più presentare reclami contro i progetti di edilizia residenziale più piccoli nelle aree edificabili. Questo nuovo regolamento riguarda i progetti di edilizia residenziale con una superficie massima di 400 metri quadrati. Con una chiara maggioranza di 30 voti contro 14, il Parlamento ha votato a favore di questa misura, che ha scatenato un’ondata di sollievo, ma anche di critiche, nel settore edile.

Il nuovo regolamento, che viene descritto come una “moderata restrizione” del diritto di ricorso da parte delle associazioni, mira a ridurre i ritardi nella realizzazione dei progetti edilizi. Questo sviluppo è particolarmente importante per gli sviluppatori immobiliari in un periodo di crescente carenza di alloggi. “L’attuale diritto di ricorso agisce spesso come un freno alla creazione di nuovi spazi abitativi”, ha spiegato Fabio Regazzi (centro/TI). “Con questo adeguamento, stiamo riducendo lo squilibrio di potere tra i piccoli costruttori e le associazioni nazionali”


Meno obiezioni per le case unifamiliari
La nuova legge significa che i progetti edilizi più piccoli, come le case unifamiliari, potranno essere realizzati più rapidamente e senza obiezioni costose in futuro. Questo vale in particolare per i progetti all’interno delle zone edificabili designate. Per molti proprietari di edifici, questo significa una riduzione degli ostacoli burocratici e una maggiore sicurezza nella pianificazione.

Beat Rieder (centro/VS), Presidente della Commissione per l’Ambiente e la Pianificazione Territoriale, ha sottolineato l’urgenza di questo emendamento: “È inaccettabile che anche i progetti edilizi più piccoli siano bloccati per anni da ricorsi” La maggioranza del Parlamento vede l’emendamento come una misura urgente e necessaria per accelerare l’edilizia residenziale in Svizzera e soddisfare la crescente domanda di spazi abitativi.


I critici mettono in guardia da sviluppi indesiderati
Tuttavia, non tutti i parlamentari sono soddisfatti della decisione. Simon Stocker (SP/SH) ha avvertito che la nuova legge colpisce gli obiettivi sbagliati. “In molti casi, non sono le associazioni ma i vicini a presentare obiezioni ai piccoli progetti edilizi”, ha detto Stocker. Il regolamento quindi non colpisce sempre i soggetti giusti.

Anche le organizzazioni ambientaliste hanno espresso le loro preoccupazioni. Heidi Z’graggen (centro/UR) ha sottolineato che i precedenti regolamenti della Legge sulla Protezione della Natura e del Patrimonio Culturale (NCHA) avevano un importante effetto preventivo. Ha avvertito che le nuove norme potrebbero creare scappatoie indesiderate che comprometterebbero la qualità della costruzione.


Il punto centrale del contenzioso
Un altro punto di discussione è stato il limite massimo della superficie del pavimento. Mentre la maggioranza ha sostenuto il limite di 400 metri quadrati proposto dal Consiglio Nazionale, una minoranza ha chiesto di abbassarlo a 250 metri quadrati. Secondo Simon Stocker, questa superficie corrisponde maggiormente a quella di una casa unifamiliare media. Tuttavia, la mozione non ha ottenuto il sostegno della maggioranza.

Anche il Consiglio federale era favorevole alla regola dei 400 metri quadrati. Il Ministro dell’Ambiente Albert Rösti ha spiegato che questa dimensione consentirebbe anche una casa indipendente con un appartamento per la nonna e quindi soddisferebbe le esigenze dei proprietari di immobili.


Limitazione ai siti importanti e alle aree acquatiche
Un altro punto controverso della proposta di legge riguardava i casi eccezionali in cui i reclami delle associazioni sono ancora possibili. Il Consiglio degli Stati ha deciso che questi sono consentiti solo per i progetti di costruzione in aree di importanza nazionale. Il Consiglio Nazionale aveva inizialmente definito i “siti importanti” come parametro di riferimento. Tuttavia, il regolamento più severo del Consiglio di Stato è stato adottato a maggioranza, così come l’annullamento della possibilità di ricorso da parte delle associazioni nelle aree idriche, che ha portato a un’ulteriore opposizione.

Céline Vara (Verdi/NE) ha criticato aspramente la decisione e ha avvertito dei rischi ecologici: “Costruire vicino a corpi idrici può avere conseguenze fatali. Gli esperti lo sconsigliano vivamente, eppure questa protezione viene pericolosamente indebolita dal nuovo regolamento”


Armonizzazione con la Legge sulla Protezione Ambientale
La modifica del diritto di ricorso per le associazioni avviene anche nel contesto dell’armonizzazione con la Legge sulla Protezione Ambientale (EPA). Mentre la Legge sulla Protezione Ambientale riconosce già delle restrizioni per i reclami relativi ai grandi progetti, la Legge sulla Protezione della Natura e del Patrimonio Culturale non prevedeva restrizioni in questo senso. Il nuovo regolamento mira a eliminare questa discrepanza e a uniformare la gestione dei reclami.


Un passo controverso ma decisivo
La restrizione del diritto di presentare reclami alle associazioni per i progetti edilizi residenziali più piccoli è un passo significativo che avrà un impatto duraturo sia sugli sviluppatori che sul settore immobiliare. Mentre alcuni parlano di una riduzione urgente e necessaria degli ostacoli burocratici, i critici mettono in guardia da possibili sviluppi indesiderati e rischi ecologici. Il progetto di legge sarà ora discusso nuovamente dal Consiglio Nazionale – e l’esito del voto finale rimane entusiasmante.

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