Nuove tecnologie per l’utilizzo della geotermia sviluppate in Svizzera

Zürich, Gennaio 2025

I ricercatori dell'Istituto Federale di Tecnologia di Zurigo (ETH) stanno lavorando su sistemi per utilizzare l'energia dal sottosuolo. Oltre a minimizzare i terremoti causati dalle fessure artificiali, si stanno studiando anche sistemi chiusi per l'acqua e la CO2.

I ricercatori dell’ETH stanno sfruttando appieno l’energia proveniente dal sottosuolo per generare elettricità e calore. Diversi gruppi di ricerca dell’università stanno esplorando le possibilità dell’energia geotermica, ha annunciato l’ETH in un comunicato stampa. Secondo il comunicato, la Svizzera è meglio preparata per l’utilizzo dell’energia geotermica rispetto a qualche anno fa, in termini di tecnologia, normative e accettazione pubblica.

Un gruppo guidato da Stefan Wiemer, Professore presso il Dipartimento di Scienze della Terra e Planetarie del Politecnico e Direttore del Servizio Sismologico Svizzero, sta conducendo una ricerca nel BedrettoLab sulla minimizzazione dei rischi sismici nei cosiddetti sistemi geotermici potenziati. Un sistema supportato da sensori monitora la creazione delle necessarie fessure artificiali in cui l’acqua si riscalda. Le conoscenze acquisite nel BedrettoLab vengono utilizzate nella pianificazione della centrale elettrica pilota geotermica di Haute-Sorne JU.

Il gruppo guidato da Martin Saar, Professore di Geotermia e Geofluidi presso il Dipartimento di Scienze della Terra e Planetarie dell’ETH, sta esplorando le possibilità di circuiti grezzi chiusi in cui circola CO2. Questi cosiddetti sistemi geotermici avanzati a circuito chiuso profondo potrebbero essere “un’alternativa rispettosa del clima alle centrali elettriche a gas di riserva ad alta intensità di CO₂”, spiega Saar nel comunicato stampa. Il gruppo ha anche già brevettato i cosiddetti sistemi geotermici CO2-Plume. Questi combinano lo stoccaggio permanente di CO2 nella roccia con il suo utilizzo per la produzione di calore ed elettricità. Si sta studiando anche l’immagazzinamento nella roccia del calore di processo ed estivo degli edifici, che può essere utilizzato per il riscaldamento in inverno.

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