IRB, un nuovo centro di ricerca per il Ticino
A Bellinzona sull’sedime dell’ex campo militare sorgerà entro il 2021 il nuovo edificio dell’IRB, uno degli istituti di ricerca in biomedicina più famosi nel mondo, progettato dal Team Aurelio Galfetti.
l’IRB, l’Istituto di Ricerca in Biomedicina è un centro di eccellenza nel campo dell’immunologia, dispone di un’attiva rete di collaborazioni con le più prestigiose istituzioni in tutto il mondo, è affiliato all’USI dal 2010, e offre un ambiente scientifico unico. Dalla sua costituzione nel 2000 è continuamente cresciuto, collaborando strettamente con l’Istituto oncologico di ricerca (IOR, affiliato all’USI dal 2017) e con i laboratori di ricerca di base dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC). È grazie a questa unità d’intenti che è nato il progetto di nuova sede per l’IRB, lo IOR e la ricerca dell’EOC, volto a riunire sotto uno stesso tetto le molteplici sedi operative oggi presenti a Bellinzona e a Taverne.
Il progetto
Nel 2014 la Fondazione IRB ha indetto un concorso internazionale per la progettazione di una nuova sede in zona Ex campo militare a Bellinzona, su un terreno messo a disposizione dalla Città di Bellinzona. Secondo il Messaggio municipale, in questa zona si vuole creare il Polo scientifico e un Campus per le scienze biomediche.
Alla fine del periodo di valutazione è stato selezionato il progetto «Nel Parco» del Team Aurelio Galfetti. La ragione principale della scelta è data dal fatto che, a differenza degli altri, ha tenuto in considerazione sia le esigenze dettate dalle specificità dell’Istituto sia l’integrazione ideale con il parco urbano. La soluzione proposta offre una sede dignitosa e funzionale all’IRB, inserendosi e dialogando nel contempo con il territorio libero della città.
Aurelio Galfetti, insieme al consorzio Atelier4architetti di cui fanno parte gli architetti Carola Barchi e Alex Braggion e l’ingegnere Luciano Schiavon, con il progetto ha voluto creare un campus, invece di un edificio monumentale che gli indici di costruzione R6 avrebbero concesso, preferendo un edificio basso che lasci la vista aperta sui castelli: un edificio immerso nel parco e non che lo sovrasti. La costruzione non supera i 3 piani e si integra perfettamente nel paesaggio, non rappresenta un’architettura urbana, che comunque data l’ubicazione si sarebbe potuta collegare difficilmente con la città.
Al piano terra saranno collocate tutte le attività comuni: l’amministrazione, la caffetteria, le sale per seminari e i foyer, nonché i locali di supporto; al primo e al secondo piano invece tutti i laboratori di ricerca e gli uffici dei team leader che si affacciano sul perimetro dell’edificio. Il piano interrato avrà un’autorimessa da 52 posti. L’ingresso delle automobili è previsto a sud, all’altezza della via Bramantino. Sempre nel piano interrato troveranno posto pure lo stabulario, i magazzini, gli archivi e le centrali tecniche.
L’impiantistica
La spina dorsale dell’edificio è rappresentata dall’insieme dell’impiantistica, il vero nucleo dell’Istituto, che assorbe approssimativamente un terzo dell’investimento complessivo. La sfida architettonica è stata rendere parte integrante del progetto. Gli impianti sono infatti posizionati lungo l’asse centrale dell’edificio: quelli al chiuso sono situati al piano terra, quelli all’aperto (gruppi elettrogeni e unità di trattamento dell’aria UTA) nelle corti interne ai piani superiori.
Ai due piani superiori, lateralmente alle corti tecniche centrali, sono inseriti i macchinari chiusi e i servizi di supporto come guardaroba e ripostigli.
I laboratori
I laboratori di ricerca, che hanno una dimensione data da 90 a 120 m2 di superficie, sono progettati con elevati coefficienti di sicurezza biologica in modo da evitare contaminazioni dall’esterno, per non fuorviare i risultati delle sperimentazioni. Saranno affacciati a est e a ovest, e avranno tutti una facciata completamente vetrata, costituita da elementi modulari a doppia pelle di nuova generazione (Closed Cavity Facade) di 3.20 × 3.20 m di superficie e di 30 cm di spessore, per dare una trasparenza massima e permettere alla luce naturale di illuminare tutti gli spazi. Anche le pareti interne dei laboratori sono vetrate, con luce e vista verso l’esterno sui corridoi che li servono.
Tra le condizioni poste da committente vi era la volontà di avere spazi comuni per facilitare i collegamenti tra le varie unità funzionali dell’edificio e favorire le possibilità di incontro e di comunicazione tra gli utenti.
Quindi è stato concepito un grande atrio a tutta altezza, che costituisce l’entrata principale e che rappresenta lo spazio pubblico e monumentale dell’istituto.
Le energie architettoniche di questo progetto sono state impiegate nella progettazione dell’atrio, nella facciata completamente trasparente dei laboratori e nella massima occupazione della superficie disponibile su tutta la lunghezza del terreno, in modo da rispondere a tutte le richieste del committente senza elevare la costruzione oltre i tre piani, garantire un dialogo col verde e dare un limite fisico al parco.
I materiali usati sono cemento per la struttura e vetro e alluminio per i rivestimenti. I 3000 m2 del tetto orizzontale, che nel progetto originale avrebbero dovuto costituire una quinta facciata verde, saranno completamente rivestiti da pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, acquistata da AMB. ■
«IRB Istituto Ricerche Biomediche», Bellinzona
Committente
Istituto di Ricerca in Biomedicina, Bellinzona
Promotori e finanziatori
Fondazione IRB, IOR, EOC, Città di Bellinzona, Cantone Ticino, Confederazione Svizzera, Fondazioni private
Ubicazione
Tra via Francesco Chiesa e via del Bramantino, Bellinzona
Volume
45’000 m3 (SIA 416)
Progetto
L’edificio ospiterà l’Istituto di Ricerca in Biomedicina (IRB), l’Istituto oncologico di ricerca (IOR) e parte dei laboratori di ricerca di base dell’Ente Ospedaliero Cantonale
Date
2014–2017 progetto 2018–2021 realizzazione
Investimento per l’edificio
CHF 44 mio
Architetto
Team Aurelio Galfetti, Lugano-Massagno
Ingegneria civile
Messi Associati Sa, Bellinzona
Consulenza energetica e fisica
Erisel Sa, Bellinzona per l’Energia e la fisica.
Pianificazione di laboratorio e ingegneria impiantistica
Steam Srl, Padova
Contatto
Consorzio Galfetti IRB
Via San Gottardo 92
6900 Massagno
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