L’Associazione dei costruttori master contrasta la carenza di lavoratori qualificati
La carenza di manodopera qualificata mette a rischio il fatturato e i posti di lavoro nel settore delle costruzioni. È quanto emerge da uno studio dell'Associazione svizzera dei capomastri. Tra le altre cose, l'associazione propone come contromisure la digitalizzazione e il reclutamento di nuovi operatori laterali.
L’Associazione Svizzera dei Capomastri(ASB) prevede una crescente carenza di lavoratori qualificati nel settore edile. Per questo ha commissionato uno“Studio sullo sviluppo a lungo termine dell’economia e dei lavoratori qualificati nell’industria edile principale” al Centro di Competenza per la Demografia, informa l’associazione in un comunicato stampa. Secondo lo studio, che è stato presentato alla fine di giugno al Construction Industry Day di Lugano, la carenza di lavoratori qualificati, misurata in termini di volume di costruzioni, potrebbe raggiungere circa il 16% entro il 2040. Ciò causerebbe perdite di fatturato annuo fino a 800 milioni di franchi svizzeri, mettendo così a rischio i posti di lavoro nell’industria edile.
A Lugano, tuttavia, il Presidente centrale dell’SBC Gian-Luca Lardi ha anche indicato le possibili soluzioni. “Se aumentiamo il fatturato pro capite dello 0,5% all’anno, possiamo compensare il 50% della carenza di lavoratori qualificati”, ha dichiarato Lardi nel comunicato stampa del suo intervento al tradizionale evento di networking del settore. Secondo l’associazione, questo aumento della produttività dovrebbe essere ottenuto principalmente attraverso la digitalizzazione e l’innovazione. Allo stesso tempo, Lardi ha suggerito di “formare più apprendisti, mantenere più a lungo i lavoratori qualificati nella professione e, infine, reclutare un maggior numero di ingressi laterali”. In questo modo, l’altra metà del divario potrebbe essere colmata, secondo il Presidente centrale.