Tutti gli attori del settore devonoessere pronti per il cambiamento

Dicembre 2020

Le FFS stanno attualmente testando il Building Information Modeling (BIM) su una ventina di progetti pilota. Andreas Brunner, membro di direzione di FFS Infrastrutture, è convinto: il modo di pensare e la maniera di lavorare dovranno cambiare prima di poter utilizzare con successo il BIM.

Che cos’è esattamente il Building Information Modeling?
Letteralmente tradotto BIM significa modellazione delle informazioni di costruzione, una definizione piuttosto accurata. Tramite il BIM, oltre alla pianificazione e all’esecuzione digitale dei progetti è possibile determinare e riutilizzare i dati necessari per il lavoro. Si tratta di lavorare con modelli tridimensionali, che non sono altro che database rappresentati visivamente. Sembra più complicato di quello che è, ma di fatto si tratta solo una nuova modalità di lavoro. Se prima avevamo piani bidimensionali, ora abbia-
mo modelli di costruzione digitali tridimensionali. L’importante è che tutte le persone coinvolte abbiano accesso agli stessi dati, o detto altrimenti Single Source of Truth (un’unica fonte della verità, ndr). In questo modo si ha la certezza che i dati memorizzati nelle banche dati sono sempre aggiornati, corretti e rilevanti per un’ulteriore elaborazione. E proprio questo è il maggior vantaggio.

Perché le FFS hanno deciso di utilizzare il BIM per progetti di costruzione?
Nel BIM vediamo un importante potenziale per l’elaborazione dei dati e dell’intero processo di creazione di valore aggiunto. Le FFS prevedono una significativa riduzione degli investimenti per la pianificazione, la realizzazione e la gestione degli immobili e questo vale anche per l’intera infrastruttura ferroviaria di loro proprietà.

Inoltre possiamo contribuire in maniera importante alla riduzione delle emissioni di CO2, poiché i dati che abbiamo raccolto ci permetteranno di simulare come si svilupperà l’azienda nei prossimi 20, 25 anni e oltre. Dato che i progetti possono essere messi a confronto, da essi si può imparare e si crea trasparenza durante l’intero ciclo di vita.

Come verrà utilizzato il BIM nella costruzione del Letziturm?
Il Letziturm è stato uno dei primi edifici di FFS Immobilien ad essere realizzato con metodi e pratiche di lavoro basati sul BIM. È anche un progetto di formazione per quel che riguarda la fase di gestione. La pianificazione e la realizzazione di un progetto di questa portata sono terminate in dieci anni, ma la gestione dell’edificio dura almeno quattro volte più a lungo. Per esempio, useremo l’esperienza del Letziturm per effettuare un campionamento dei materiali. Stiamo lavorando per ottenere le approvazioni di pianificazione tramite le piattaforme di collaborazione. Abbiamo imparato molto e lo possiamo utilizzare per ottimizzare la pianificazione e la realizzazione, e questo è a nostro avviso un primo passo importante.

«Da solo come proprietario, non ce la fai più»

Che conclusioni potete trarre oggi dall’impiego del BIM?
Abbiamo riconosciuto molto presto il potenziale che il BIM avrebbe avuto per le FFS e ne abbiamo attivamente incoraggiato lo sviluppo tramite il programma BIM@FFS istituito a tale scopo. Da allora abbiamo fatto importanti progressi. Questo programma si basa su quattro pilastri interconnessi: lo sviluppo, la sperimentazione, l’omologazione e il coinvolgimento concreto del settore. Condividiamo tutte le nostre conoscenze ed esperienze con i nostri partner durante gli eventi, raccogliamo commenti e osservazioni, che poi integriamo nel processo di sviluppo. Coinvolgiamo in questa maniera la nostra Community. Non si può più costruire da soli, ci vuole una forte collaborazione tra le parti. Questo si riflette anche nella responsabilizzazione dei collaboratori. Da parte dei collaboratori abbiamo chiaramente notato un grande volontà di apprendimento reciproco. E il risultato è stimolante e istruttivo per tutti quanti.

Quali sono i vantaggi?
È ovvio che progettare e costruire con il supporto dei dati, porta a un cambiamento del lavoro con i nostri partner e di come sviluppiamo con loro i progetti, che ora vengono terminati più velocemente e in modo più sicuro. Chiaramente solo se tutte le parti coinvolte sono disposte ad adottare il sistema. Un ulteriore vantaggio è avere ” Un’unica fonte della verità”, come già menzionato. I dati aziendali sono memorizzati in modo strutturato, sono sempre aggiornati e possono essere trovati rapidamente. Questo elimina in gran parte la fastidiosa e continua ricerca e verifica dei dati. Rispetto al passato anche la comunicazione è più mirata e orientata alle prestazioni e i gruppi di progetto possono trovare così soluzioni più velocemente, visualizzare problemi e questioni in sospeso direttamente sul modello tridimensionale, ed elaborare più facilmente varianti e alternative. Questo aiuta per capirsi reciprocamente.

Ci sono anche svantaggi?
Il BIM è spesso associato solo all’aspetto tecnologico. Naturalmente sarebbe bello svolazzare sul cantiere con un occhiale che ci mostra la realtà aumentata. Ma se i dati alla base non sono corretti, la tecnologia più avanzata non serve a nulla. I dati devono essere corretti e abbiamo quindi bisogno di una nuova modalità di lavoro di precisione. Ci sono solo due tipologie di dati: quelli corretti o quelli sbagliati. Oggi non sono ancora tutti preparati ad utilizzare le nuove tecnologie e i nuovi metodi. Tutti gli operatori del settore però devono essere pronti a cambiare e a dare il loro contributo per far funzionare le cose.

Quali potrebbero essere i motivi per cui il BIM non si è ancora affermato in Svizzera?
Molti associano il BIM all’uso dei più recenti software o della più recente tecnologia di database. Questo è spesso necessario, ma da solo non basta. Per poter utilizzare il BIM con successo, dobbiamo cambiare il nostro modo di pensare e la maniera di lavorare. Nell’ambiente BIM si parla spesso di team di progetto collaborativi che sviluppano soluzioni congiuntamente. Questo processo richiede il suo tempo, ma il trend mi fa sperare bene. Dobbiamo fare anche noi la nostra parte in qualità di mandanti del settore pubblico per continuare a promuovere questo sviluppo e ad esigere l’impiego del BIM nell’assegnazione dei progetti, come abbiamo fatto ad esempio per il progetto del Letziturm.
Quali sono gli obiettivi delle FFS per l’utilizzo del BIM?
Attualmente abbiamo approssimativamente una ventina di progetti pilota per i quali stiamo fornendo informazioni di base. Stiamo inoltre sperimentando una vasta gamma di metodi, tecnologie e tecniche. Le conoscenze acquisite da questi progetti confluiscono nel processo di sviluppo. Grazie alle normative e standardizzazioni possiamo considerare anche elementi di base internazionali. In questo modo siamo sicuri di essere al passo coi tempi. Questa conoscenza viene restituita in modo specifico al settore. Per le imprese vicine alla Confederazione, l’uso del BIM sarà obbligatorio per la costruzione di edifici, secondo la Strategia digitale della Confederazione, dal 2021 e per le infrastrutture dal 2025, dato che molto deve essere ancora elaborato in questo settore. Questo è il nostro obiettivo dichiarato.

FFS e il progetto BIM Letziturm
Tra le stazioni di Zurigo-Altstetten e Hardbrücke, lungo i binari, grazie alla ristrutturazione delle aree commerciali e industriali esistenti si sta sviluppando una nuova area urbana. Il Letziturm, un edificio di sei piani situato a est della Lagerhalle, dichiarato monumento storico, definisce un primo orizzonte urbano che, insieme alle due torri residenziali regolate sull’altezza del Letzibach D, forma un nucleo di tre edifici alti.

I lavori di costruzione sono iniziati quest’anno. Le 178 unità residenziali, composte da appartamenti di 1,5 a 7,5 locali, dovrebbero essere pronte a partire dall’autunno 2022. Il piano terra è caratterizzato dai due ingressi principali e dalle due sale commerciali, ognuna delle quali si affaccia sulla futura piazza e sulle officine delle FFS. Tra di loro ci sono i piani terra di quattro unità abitative più grandi, di due piani, che offrono una combinazione di spazi di lavoro e di abitazione e, se lo si desidera, si collegano direttamente allo spazio pubblico.

Sia le unità abitative più piccole sia quelle più grandi sono ospitate nell’edificio base. Al di sopra del 7° piano, che contiene una sala comune, sono previsti appartamenti da 2,5 a 4,5 locali. ■

Chi è Andreas Brunner?

Andreas Brunner è un ingegnere ETH e lavora per le FFS da quasi 18 anni. Uno dei suoi compiti principali è valutare le opportunità offerte dalla digitalizzazione, che sostiene in qualità di membro del Consiglio di amministrazione dell’associazione “Bauen digital Schweiz/buildingSMART Svizzera”. Oggi Brunner è membro della Direzione di FFS Infrastrutture e responsabile della Business Unit “Progetti di ampliamento e rinnovamento”. Con i suoi circa 1600 collaboratori in tutta la Svizzera, è responsabile di un portafoglio di 1200 progetti con un volume d’investimento annuo di circa 2,5 miliardi di franchi. 

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