Superficie fotovoltaica da primato cantonale

Ticino, Ottobre 2021

Il Centro polifunzionale di Pregassona, che verrà inaugurato questo autunno, accoglierà una residenza medicalizzata per persone anziane con 114 posti letto, un centro diurno per persone affette da demenza senile, un nido d‘infanzia e la direzione generale di Lugano Istituti Sociali (LIS).

Si tratta di un edificio che risponde alle crescenti necessità di domanda di posti-letto sanitari e assistenziali per anziani non autosufficienti che integra iniziative e misure a sostegno delle famiglie, anche attraverso un’importante riqualifica del comprensorio circostante, con spazi pubblici fruibili alla popolazione del quartiere di Pregassona.

Da qui il nome scelto per la struttura, ribattezzata «Polis», a seguito di un concorso aperto a tutta la popolazione e lanciato negli scorsi mesi dal LIS. Il termine rievoca, infatti, il concetto delle città-Stato dell’antica Grecia «abitate e frequentate da giovani, anziani, attivi professionalmente e non», e unisce simbolicamente le due parole «Poli» (da polifuzionale) e LIS (acronimo di Lugano Istituti Sociali).

La struttura sita in via alla Bozzoreda si distingue, oltre che per le sue caratteristiche architettoniche, per essere un progetto-pilota reale e innovativo nel panorama ticinese, quello di fare scuola a livello cantonale per «Verso edifici solari in Ticino», alias «Verso-EST», finanziato dal Fondo energie rinnovabili (FER) del Cantone, che si pone come obiettivo il promovimento su vasta scala di involucri solari in grado di mettere in atto una produzione elettrica rinnovabile di elevata qualità architettonica, andando oltre agli obiettivi della Strategia energetica 2050 in Svizzera.

Alla SUPSI il compito di sviluppare un modello replicabile
Oggigiorno, le soluzione fotovoltaiche per il settore dell’edilizia devono essere integrate e trasformate per adattarsi il più possibile alle esigenze dei diversi progetti architettonici, per assumere funzioni e prestazioni degli elementi da costruzione e per soddisfare una crescente flessibilità dei processi produttivi. Lo evidenzia l’ing. Pierluigi Bonomo (ricercatore e responsabile del team Involucro Innovativo della SUPSI) che osserva come «l’industria odierna consenta di personalizzare ‹su misura› i sistemi di rivestimento per le coperture e le facciate dell’edificio che, oltre ad apparire come normale elemento costruttivo, hanno anche la funzione di produrre energia rinnovabile». La Svizzera è da anni uno dei Paesi più attivi a livello europeo e internazionale su questo tema del BIPV (Building Integrated Photovoltaics), ossia «integrazione costruttiva di elementi fotovoltaici», che ha il Centro svizzero di competenza su questa materia proprio in seno all’Istituto di sostenibilità applicata all’ambiente costruito (ISAAC) della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera italiana (SUPSI) – dislocato a Mendrisio nel nuovo campus inaugurato nell’aprile scorso – dove dal 2005 vengono promosse maggiori sinergie tra architetti e specialisti nel settore fotovoltaico.

Diversi progetti-pilota negli ultimi anni hanno affrontato il tema dell’involucro solare attivo, con una crescente attenzione a raggiungere un effetto nascosto delle celle solari in favore di un linguaggio architettonico che si avvicina ai materiali della tradizione edilizia, piuttosto che a quelli del pannello solare. L’ingegner Bonomo elenca i tanti vantaggi legati all’impiego di una facciata solare oggigiorno: la possibilità di massimizzare l’autoconsumo dell’edificio in sinergia con la copertura e i costi sempre più competitivi con i materiali da costruzione tradizionali. Cionono-
stante, vi sono ancora dei freni rispetto a queste innovative soluzioni.

Un esempio a livello svizzero
Con il Centro polifunzionale di Pregassona la città di Lugano ha voluto lanciare una sfida all’insegna di un diverso concetto di facciata: non un classico rivestimento ma una superficie interamente fotovoltaica che si adatta al linguaggio architettonico prescelto grazie alla possibilità di integrare, in un sistema classico di facciata ventilata, lastre fotovoltaiche in vetro colorato prodotte su misura dalla Sunage SA e messe in opera da Alsolis SA.

Questo edificio pubblico (finanziato dal FER del Cantone) è dotato del più grande impianto fotovoltaico integrato in facciata in Ticino, anzi risulta tra le facciate di questo genere con superficie più estesa anche a livello svizzero, per una potenza installata di circa 170 kWp, pari ad una superficie di oltre 1’600 m2 di vetri fotovoltaici, disposti su tutte le facciate del complesso su variegati orientamenti ed esposizioni.

L’edificio Polis di Pregassona sarà perciò un caso reale di esempio virtuoso destinato a fare scuola per l’impiego di una facciata solare attiva che produce elettricità ed è elemento costruttivo, contempla numerosi vantaggi riducendo l’autoconsumo, ha costi competitivi e un’elevata qualità architettonica.

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