Progettare una filiera sostenibile: l’allevamento di salmoni nel cuore delle Alpi
Dal 2016 è in funzione a Lostallo (GR) un allevamento indoor di salmoni. Un progetto industriale altamente innovativo che è diventato un punto di riferimento del settore in Svizzera e all’estero. Ne parliamo con il Project Manager, Claudio Ferro.
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Come nasce l’idea di creare un allevamento di salmoni tra le Alpi svizzere?
Swiss Lachs ha contattato AFRY con l’intenzione di produrre salmone in maniera sicura e sostenibile attraverso un allevamento innovativo, a chilometro zero, con l’obiettivo di ricreare l’intera filiera in un unico luogo per permettere ai pesci di vivere in un ambiente sano e controllato, minimizzando sia l’impatto ambientale dovuto al trasporto, sia lo stress che questo causa ai pesci.
Come è avvenuta la scelta del sito e di cosa vi siete occupati?
Si sono dovuti considerare molti fattori, tenendo anche presente che in Svizzera un impianto di allevamento deve essere situato in una zona indu-
striale e avere accesso ad abbondante acqua pulita. Inoltre, deve poter restituire le acque dell’allevamento depurate in un corso d’acqua.
A Lostallo, un luogo facilmente raggiungibile in un contesto paesaggistico attrattivo, è stata individuata una zona industriale dove poter realizzare le infrastrutture elettriche e di scarico indispensabili per l’allevamento.
Il progetto è stato seguito dal team AFRY in tutte le sue fasi, dallo studio di fattibilità alla realizzazione finale; incluso la fase di costruzione fino all’inserimento dei primi pesci in acqua.
Grazie alle nostre competenze, abbiamo potuto effettuare internamente la maggior parte delle indagini; abbiamo verificato la viabilità, valutato la presenza di pericoli naturali e preso accordi con le varie istanze per far realizzare le infrastrutture necessarie. Dopo la conferma della fattibilità abbiamo richiesto i permessi e la licenza di costruzione. È stato dato molto peso allo studio dell’impatto ambientale.
Che caratteristiche deve avere un edificio industriale?
In un edificio industriale la produzione e l’impianto per garantirla hanno la priorità. La costruzione non è solo un contenitore ma parte integrante del processo. La sicurezza dei lavoratori, il concetto di igiene, lo studio delle procedure di lavoro, la manutenzione programmata e straordinaria dell’impianto, sono principi che i progettisti hanno dovuto studiare e considerare in modo approfondito nel loro lavoro.
Come si è svolta la fase di costruzione e quale tappa è stata la più impegnativa?
Dall’inizio dei lavori all’introduzione dei primi pesci in acqua sono trascorsi 15 mesi. Dopo un’attenta analisi con il team di ingegneri si è optato per una struttura in calcestruzzo prefabbricata che forniva vantaggi sia di costi sia di tempistiche realizzative pur rispettando le esigenze del progettista. Sono state realizzate capriate in calcestruzzo di 34 metri, poiché a causa della presenza delle grandi vasche non si potevano erigere pilastri all’interno dell’edificio. La struttura per elementi ha garantito la flessibilità necessaria in fase di costruzione, dato che gli impianti avevano tempi di consegna diversi.
È stata una grande sfida che ha richiesto un impegno notevole sia in fase progettuale sia di cantiere, vinta con grande soddisfazione di tutti.