«Il Ticino, luogo attrattivo per fare impresa»

Ticino, Settembre 2021

Direttore della Divisione dell‘economia del Dipartimento delle finanze e dell‘economia (DFE), Stefano Rizzi è in contatto con tutte le realtà economiche del Cantone Ticino e con le istituzioni nel resto della Svizzera. Malgrado la forte concorrenza internazionale, il Cantone Ticino continua a essere un luogo attrattivo dove vivere e fare impresa.

Chi è Stefano Rizzi?
Dal 1° gennaio del 2012 Stefano Rizzi è Direttore della Divisione dell’economia presso il Dipartimento delle finanze e dell’economia del Canton Ticino. Dopo aver conseguito la laurea in economia aziendale presso l’Università di San Gallo, con una specializzazione in piccole e medie imprese, ha lavorato nel settore privato e dal 2005 per l’Amministrazione cantonale. Tra i suoi ambiti di responsabilità figurano lo sviluppo economico, l’agricoltura, la sorveglianza del mercato del lavoro e disoccupazione e la proprietà fondiaria.

Il Ticino, malgrado le varie crisi economiche e sanitarie, rimane un luogo interessante per fare impresa?
Certo! In Ticino vi sono le condizioni ideali per fare impresa, grazie in particolare alla spiccata propensione all’innovazione del nostro Cantone. Vi sono infatti numerosi istituti di ricerca quotati a livello internazionale, di cui alcuni diventati dei veri e propri fiori all’occhiello del nostro territorio. Penso, tra gli altri, all’Istituto dalle Molle di Studi sull’Intelligenza Artificiale (IDSIA), all’Istituto di ricerca in biomedicina (IRB), o al Centro Svizzero di Calcolo Scientifico (CSCS). Solo per fare un esempio, quest’ultimo ospita il super computer più potente d’Europa, denominato «Piz Daint».

Sul nostro territorio vi sono anche molte aziende all’avanguardia, che operano con successo in diversi settori economici: dalle scienze della vita alla meccanica ed elettronica, passando dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione fino ad arrivare a settori emergenti quali il lifestyletech, che comprende gli aspetti tecnologici legati ad esempio all’alimentare, alla moda, al design, al turismo e alla salute. Da noi ci sono tante imprese innovative che, adottando tecnologie moderne, sanno farsi apprezzare nel mondo.

Tutte queste eccellenze hanno trasformato il Ticino in un Cantone fortemente votato all’innovazione, al punto che un recente studio della Commissione Europea lo ha posizionato tra i leader dell’innovazione: si classifica nella top ten dei sistemi dell’innovazione a livello europeo e al secondo posto dopo Zurigo a livello nazionale.

Questo risultato lusinghiero dimostra la bontà della strategia di sviluppo economico messa in atto dal Cantone, così come la qualità dell’ecosistema a favore dell’innovazione, concretizzato negli ultimi anni. Una strategia, quella perfezionata dall’Ufficio per lo sviluppo economico della Divisione dell’economia, che si regge su imprenditorialità, innovazione e messa in rete delle citate competenze presenti nel nostro Cantone a livello accademico, economico e istituzionale. Questi tre pilastri permettono alle diverse tipologie di imprenditori di trovare sul nostro territorio le condizioni ideali per sviluppare, grazie a misure di sostegno differenziate, progetti dai contenuti innovativi.

In questo contesto uno strumento rilevante, che ha assunto negli anni un ruolo centrale, è la Legge per l’innovazione economica: con le sue diverse misure sostiene la ricerca e l’innovazione all’interno delle imprese per progetti di ricerca applicata – realizzati in collaborazione con gli istituti universitari – o per progetti d’investimento, con il fine di sviluppare prodotti e servizi innovativi da commercializzare su scala internazionale.

Dato, però, che non siamo l’unico Cantone a puntare sull’innovazione, dobbiamo essere proattivi e lungimiranti nell’affrontare le sfide future. Per consolidare una crescita all’interno del più ampio contesto svizzero e per attrarre nuovi insediamenti, sono stati avviati importanti progetti che sviluppano sinergie sia con il nord delle Alpi, sia con il sud, in particolare con l’area economica della Lombardia. In questo quadro si inseriscono l’adesione, nel 2019, del Ticino alla Greater Zurich Area – organizzazione dedicata all’attrazione di aziende – e la più recente realizzazione della sede ticinese dello Switzerland Innovation Park. Questo progetto, iniziato nella primavera del 2021, è gestito dalla Fondazione Agire. Volgendo lo sguardo verso sud, recentemente è stata firmata una lettera d’intenti con MIND Milano Innovation District, il distretto dell’innovazione nato sul sedime di Expo Milano 2015.

In questo modo si realizza la visione di un Ticino saldamente connesso all’asse dell’innovazione che va da Milano a Zurigo, ciò che ci permette di rafforzare la nostra competitività e di essere un luogo ideale per fare impresa.

Ci ha parlato dello Switzerland Innovation Park. Quale ruolo avrà il Canton Ticino all’interno di questo contesto e quali benefici ne trarrà l’economia?
L’adesione del Ticino allo Switzerland Innovation Park è perfettamente in linea con la strategia di sviluppo economico del Cantone che, come menzionato prima, mette al centro l’innovazione, l’imprenditorialità e la messa in rete delle competenze presenti sul nostro territorio.

Grazie a questo importante progetto il Cantone Ticino potrà promuovere ulteriormente l’innovazione, soprattutto in settori strategici e orientati al futuro, rafforzando così la sua già consolidata posizione, a livello internazionale.

Ne trarrà grande beneficio tutta l’economia: sarà facilitato l’insediamento di aziende all’avanguardia, di reparti di ricerca e sviluppo di aziende internazionali, nonché di start-up. La sede ticinese dello Switzerland Innovation Park potrà fungere da catalizzatore per la nascita e lo sviluppo di progetti innovativi, capaci a loro volta di attirare altre attività, e contribuirà a generare posti di lavoro interessanti. Inoltre, permetterà anche di attivare collaborazioni con le realtà economiche presenti nella grande regione di Zurigo, un obiettivo che il Cantone si era già posto con l’adesione alla Greater Zurich Area.

Quali centri di competenza sono attualmente in esame in Ticino?
L’ossatura dello Switzerland Innovation Park è rappresentata da centri di competenza. Scienze della vita, Droni e ICT si trovano in uno stadio di sviluppo avanzato mentre altre ini-ziative con potenziale futuro sono in valutazione. Questi centri di competenza contribuiranno a moltiplicare le occasioni di scambio tra aziende e istituti di ricerca in settori altamente tecnologici e daranno vita a nuovi progetti innovativi.

Un tema molto attuale è la responsabilità sociale delle imprese, per il quale il DFE si è adoperato molto. A che punto siamo oggi?
Recentemente, continuando il lavoro già in corso, il Consiglio di Stato ha deciso di mettere a disposizione, per il periodo 2021-2023, 450 000 franchi per adottare misure nell’ambito della responsabilità sociale delle imprese (CSR). In particolare è prevista l’introduzione di un sostegno diretto alle aziende che investono nella formazione di un proprio responsabile CSR. Si tratta di una misura che darà l’opportunità di disporre, direttamente nelle aziende e in maniera accresciuta, di figure professionali con le competenze necessarie per la messa in atto di buone pratiche, che potranno più facilmente confluire in un rapporto di sostenibilità. Inoltre, per continuare con l’attività di sensibilizzazione sul tema e sulle opportunità legate all’adozione di buone pratiche in ambito di responsabilità sociale delle imprese, è in programma l’organizzazione di attività ed eventi, come per esempio già fatto nel febbraio del 2020 con la Giornata dell’economia interamente dedicata al tema. Sarà così possibile favorire l’ulteriore sviluppo di una cultura comune sulla responsabilità sociale delle imprese.

Vorrei sottolineare che, durante l’emergenza nel nostro Cantone, non sono mancati gli esempi di iniziative in questo ambito, a dimostrazione che il Ticino si muove già da tempo verso uno sviluppo economico sostenibile: le imprese socialmente responsabili sono state le prime a scendere in campo, cercando di contribuire alla soluzione di problemi della comunità e del territorio. L’auspicio è che le aziende in futuro continuino a seguire questa direzione, adottando sempre più pratiche aziendali attente agli sviluppi economici, sociali e ambientali.

Quanto ha impattato l’economia cantonale la pandemia da Coronavirus?
La pandemia si è abbattuta sul nostro Cantone in modo totalmente imprevisto. Da un giorno all’altro abbiamo iniziato ad avvertire chiari segnali che qualcosa di molto grande si stava presentando, con conseguenze importanti certamente a livello sanitario, in primis, ma anche sociale ed economico. In particolare nei mesi di marzo e aprile del 2020 sono state adottate delle misure severe, che hanno chiesto sacrifici e sforzi, sia ai cittadini che alle aziende ticinesi.

L’autorità, però, non ha lasciato soli né i cittadini né le imprese in difficoltà ed è da subito intervenuta mettendo in campo, in modo complementare tra Confederazione, Cantoni e Comuni, una serie di strumenti per attenuare l’impatto della pandemia sulla nostra società. Ne sono un esempio, tra gli altri, le indennità per lavoro ridotto, le indennità per perdita di guadagno, i crediti Covid-19, la prestazione ponte Covid, gli aiuti per settori specifici quali la cultura, lo sport e i media, la prestazione ponte Covid-19 e gli aiuti per i cosiddetti «casi di rigore».

La pandemia ci ha messo di fronte a grandi sfide e difficoltà, certo, ma è proprio nelle crisi che occorre intravedere nuove opportunità. Opportunità di sviluppo e di crescita che in questo caso, come emerso anche dalle attività del Gruppo strategico per il rilancio del Paese, emergono soprattutto negli ambiti dell’innovazione, dello sviluppo sostenibile e della responsabilità sociale delle imprese: sono, questi, i settori su cui puntare per il rilancio economico, dove il Cantone Ticino, peraltro, detiene già molte carte da giocare.

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