Da Masseria a centro sociale

Ticino, Ottobre 2021

Su un mappale del Comune di Porza sorge l‘ex Masseria di Cornaredo, acquistata nel 1913 dalla città di Lugano: è rimasta disabitata dal 1989 ed è considerata un bene protetto a livello locale.

Sono partiti nella primavera 2021 i lavori di recupero dell’ex Masseria di Cornaredo, che sorge su un terreno di proprietà della città di Lugano, la quale nel 2019 ha concesso un diritto di superficie alla Fondazione Francesco per l’aiuto sociale in modo da poter ristrutturare e offrire contenuti di pregio ad un sedime che, negli ultimi trent’anni, ha subito un importante degrado poiché lasciato in uno stato di abbandono. Per ridare vita al complesso rurale – di cui esistono attestazioni storiche risalenti al 1351, che un tempo è appartenuto al Castello di Trevano (iniziato nel 1871 per volere del barone russo Paul von Derwies, che fece edificare una delle più splendide residenze della Svizzera con ingenti investimenti) – la Fondazione Francesco ha potuto contare sull’appoggio della città di Lugano, del Municipio di Porza e del Rotary Club Lugano-Lago, che ha deciso di supportare la creazione di questa cittadella sociale che prevede il recupero architettonico e strutturale del complesso esistente.

Nuovo progetto in un moderno comparto
Il ridisegno e la ristrutturazione dell’ex Masseria di Cornaredo si inseriscono nella riorganizzazione del nuovo quartiere di Cornaredo, che dal 2012 – anno di apertura della galleria Vedeggio-Cassarate – sta subendo sostanziali cambiamenti. Il comparto di Cornaredo, che si estende su circa 1 milione di metri quadri, diventerà la nuova porta di accesso al polo urbano, con altri collegamenti viari, strutture intermodali, posteggi e grandi cantieri a contenuto misto (residenziali-commerciali e amministrativi), così come definito dal nuovo Piano regolatore che ha coinvolto i Comuni di Lugano, Canobbio e Porza.
Uno dei tasselli di questa messa in cantiere è proprio l’ex Masseria, che sarà valorizzata per diventare un punto strategico per la città e l’area che le ruota attorno. Lo stato precario degli edifici impone interventi di consolidamento statico-strutturali, nel rispetto dell’impianto architettonico esistente.

Il progetto di restauro conservativo contempla il mantenimento del fascino antico dei fabbricati, in particolare delle facciate, che saranno minuziosamente restaurate e completate con interventi puntuali per poter soddisfare le nuove esigenze degli spazi interni.

Nell’edificio si insedieranno la mensa sociale promossa dal Centro Bethlehem con i servizi annessi, gli uffici amministrativi della Fondazione Francesco, una sala polivalente. A piano terreno, oltre al restauro di un antico torchio, verrà ricavata una locanda con alloggio, i cui proventi contribuiranno a finanziare e alimentare l’attività benefica della Fondazione, compensando cammin facendo anche gli importanti oneri della ristrutturazione.

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